Il Tribunale di Salerno con una sentenza  ben motivata affronta il tema della correlazione tra la somministrazione dei vaccini e l’autismo.

La causa, azionata con un po’ di superficialità e senza il supporto di una consulenza tecnica di parte, si conclude sfavorevolmente per coloro che l’hanno intrapresa condannati a versare alle tante controparti oltre 160.000 euro a titolo di spese legali di soccombenza.

Di seguito i fatti.

I genitori di un minore si rivolgono al Tribunale di Salerno rappresentando:

– che al figlio in tenera età erano stati somministrati diversi vaccini;

– che, in  occasione della terza somministrazione dei vaccini di difterite, tetano pertosse, polio ed epatite B e della prima dose del vaccino del  morbillo, parotite e rosolia (MPR), la madre notava gonfiore agli arti inferiori del piccolo, giudicata dai medici nella norma,  e, nei giorni successivi, inappetenza, disturbi gastrointestinali e calo dell’attenzione;

– che la situazione con il tempo si aggravava per via della comparsa di diarrea cronica, presenza di parassiti nelle feci, calo dell’attenzione e disturbi comportamentali;

– che il pediatra riconduceva i disturbi del piccolo all’introduzione del latte vaccino nella sua dieta;

– che, tuttavia,  l’introduzione di una dieta priva di lattosio non migliorava le condizioni del bimbo e che anzi i disturbi comportamentali e di attenzione peggioravano;

-che altro specialista prescriveva, senza risultato alcuno, un regime alimentare privo di glutine, latte di origine animale, carni rosse ecc.;

– che, sottoposto a visita medica per l’accertamento dell’invalidità, al minore veniva diagnosticato un disturbo generalizzato dello sviluppo NAS (disturbo assimilato all’autismo);

– che, con riferimento alla diarrea cronica, il minore era stato ricoverato in una struttura ospedaliera e, dimesso con diagnosi di “diarrea cronica aspecifica”.

Date queste premesse, i genitori – senza il supporto di alcuna consulenza tecnica di parte, ma basadosi soltanto su materiale scaricato da internet – si rivolgevano al Tribunale, lamentando la negligenza ed imperizia dei medici che si erano susseguiti nella cura del piccolo e delle strutture ospedaliere che l’avevano preso in carico, nonché la correlazione tra autismo e somministrazione dei vaccini.

Ciò premesso, avanzavano richiesta di risarcimento danni pari ad un milione di euro.

I medici e le strutture ospedaliere  contestavano la loro responsabilità nonché la correlazione tra vaccini e autismo.

Il Giudice, sulla base delle argomentazioni del proprio consulente, rigettava le domande dei genitori del piccolo affermando che i medici, nell’atto di somministrare i vaccini al bambino, avevano rispettato e seguito i Protocolli e le Linee Guida  più accreditate del settore e che nessuna correlazione sussiste tra vaccini ed autismo.

In merito alla sindrome da spettro autistico, il Giudice, sulla scorta della relazione del suo consulente, riassume l’evoluzione degli studi sul tema, specificando:

Alla luce delle risultanze della consulenza tecnica d’ufficio, il Giudice rigetta le domande risarcitorie dei genitori del bambino, condannandoli a pagare le spese legali  delle controparti.

Visto il  numero delle controparti e dell’entità del risarcimento del danno richiesto, le spese legali a cui vengono condannati gli attori sono altissime.

Non si può non sottolineare come vi sia stata una grandissima superficialità nel dare corso a un simile contenzioso senza aver prima consultato un medico specialista che approfondisse  il caso di specie, valutando la sussistenza tra sindrome dello spettro autistico e vaccini ampiamente esclusa dalla comunità scientifica.

Questa grave leggerezza ha comportato delle conseguenze devastanti per i genitori del bambino esposti a pagare ai medici, ospedali e compagnie d’assicurazione coinvolte spese processuali molto ingenti.